Cos’è il linguaggio semplificato?
Il Linguaggio Semplificato è una versione adattata della lingua standard pensata per rendere le informazioni più accessibili a persone con diversi livelli di comprensione linguistica o con difficoltà cognitive. È un diritto riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD), approvata nel dicembre 2006. Il vocabolario, la struttura delle frasi e la presentazione dei contenuti vengono semplificati per facilitare la comprensione, sia nella comunicazione scritta che orale.
Si tratta quindi di uno strumento che favorisce l’inclusione e rafforza il diritto all’informazione di coloro che spesso ne restano esclusi.
Il Linguaggio Semplificato non è una novità recente: da oltre 60 anni viene utilizzato in tutto il mondo per rendere accessibili le informazioni a tutti.
Il suo obiettivo è facilitare la partecipazione ed evitare l’esclusione. È uno dei tanti strumenti per l’accessibilità, come il Braille, la Lingua dei Segni o l’audiodescrizione. Riduce le barriere comunicative, “un po’ come una rampa per sedia a rotelle accanto a una scalinata” (Lindholm e Vanhatalo, 2021, p.12).
A chi è rivolto il Linguaggio Semplificato?
Anche se l’uso del linguaggio semplificato può variare nei diversi Paesi europei, in generale è rivolto a:
Persone con disabilità cognitive:
- Disabilità dello sviluppo
- Disturdbi della memoria
Persone con disturbi dell’apprendimento
- ADHD, disturbi dello spettro autistico
- Analfabetismo funzionale
Altri gruppi potenzialmente beneficiari (anche se non sempre inclusi nelle linee guida principali):
Persone che parlano una lingua straniera
- Migranti o persone non madrelingua che trovano difficile comprendere la lingua standard
Bambini e bambine
- In alcuni contesti specifici (es. documenti legali o istruzioni mediche)
Il pubblico generale, in situazioni particolari
- Adulti che, in momenti di stanchezza, malattia o stress, hanno bisogno di una comunicazione più semplice
Il linguaggio semplificato mira a garantire pari accesso alle informazioni e a promuovere l’inclusione sociale, indipendentemente dalle capacità comunicative delle persone. È uno strumento che porta vantaggi a tutte e tutti.
Questioni terminologiche
Trattandosi di un tema multidisciplinare, esistono diverse espressioni a livello nazionale e internazionale: “easy-to-read”, “easy-read”, “linguaggio chiaro”. Questa varietà dimostra quanto sia importante lavorare verso una definizione condivisa.
Spesso, il Linguaggio Semplificato viene confuso con il Linguaggio Chiaro (Plain Language). Ecco le principali differenze:
Come definito dalla International Plain Language Federation
“Una comunicazione è in linguaggio chiaro se le sue parole, la struttura e il design sono così comprensibili che le persone a cui è destinata possono facilmente trovare ciò di cui hanno bisogno, comprendere ciò che trovano e utilizzare tali informazioni.”
Vediamo quindi come distinguere tra Linguaggio Chiaro (Plain Language) e Linguaggio Semplificato (Easy Language):
Linguaggio chiaro | Linguaggio semplificato | |
Obiettivo | Rendere più comprensibili i documenti ufficiali, riducendo il rischio di interpretazioni errate. | Facilitare la comprensione per chi ha difficoltà con il linguaggio standard, promuovendo inclusione e accessibilità. |
Destinatari | Il pubblico generale, con particolare attenzione alla semplificazione di testi legali e istituzionali per chi non è esperto. | Persone con difficoltà di lettura, inclusi coloro con disabilità cognitive o competenze linguistiche limitate. |
Complessità | Semplifica il linguaggio mantenendo comunque una struttura standard e un vocabolario potenzialmente complesso. | Più semplificato del linguaggio chiaro. Prevede regole specifiche come frasi brevi e struttura esplicita. |
Linee guida di scrittura | Punta alla chiarezza e alla sintesi, fornendo indicazioni su come semplificare termini legali e concetti complessi. | Prevede regole precise: una frase per riga, utilizzo di parole comuni, evitamento di gerghi e termini tecnici. |
Contesto d’uso | Prevalentemente in testi pubblici, documenti amministrativi, contratti e testi legali. | Utilizzato in contesti educativi, sanitari, materiali informativi e per persone con disabilità. |
Entrambi i linguaggi mirano a migliorare la comprensione, ma si rivolgono a destinatari differenti e utilizzano strategie diverse.
- Il Linguaggio Semplificato è pensato per persone con importanti difficoltà di lettura, come disabilità intellettive o scarsa alfabetizzazione. Utilizza frasi corte, parole semplici e spesso elementi visivi per facilitare la comprensione.
- Il Linguaggio Chiaro (Plain Language) ha l’obiettivo di rendere le informazioni più facili da comprendere per un pubblico ampio, eliminando parole difficili, frasi complesse e strutture poco chiare. L’intento è permettere a chiunque di capire rapidamente i contenuti, anche senza conoscenze pregresse sull’argomento.
Questo approccio ha ricevuto un riconoscimento ufficiale attraverso lo standard tecnico ISO 24495:2023 – Parte I, frutto del consenso tra esperti internazionali di Linguaggio Chiaro.
In breve, mentre il Linguaggio Semplificato è pensato come un adattamento per pubblici specifici, il Linguaggio Chiaro migliora la comunicazione per tuttə.
Riferimenti;
Almeida, P. (Coord.). (2024). Simples assim, comunique com todo o mundo (2ª ed.). Cromosso 21.
ELIN Network. (2024, setembro 6). Lebenshilfe-Hamburg is evaluating AI’s capability to simplify complex texts…. (Facebook post) https://www.facebook.com/ELINnetwork/
International Plain Language Federation. (2025, February 17). Plain language. https://www.iplfederation.org/plain-language/
Lindholm, C., & Vanhatalo, U. (Eds.). (2021). Handbook of easy languages in Europe. Frank & Timme. https://library.oapen.org/handle/20.500.12657/52628